Andrea Romanello

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Andrea Romanello's Art
Andrea Romanello's Technique
Critics
Elena Guerini
Alessandro Togni
​Dario Trento
Exhibitions
Foto
Andrea Romanello was born in Cles (Trento). He’s graduated in Painting at the Academy of Fine Arts of “Brera” in Milan. Lives and works between Italy and Berlin.

Andrea Romanello sull’onda della pittura

Andrea Romanello a un certo punto è finito all’Accademia di Brera quasi per necessità. Un’attrazione irresistibile per la pittura gli aveva via via impedito di abbracciare altri lavori o attività. La passione per la pittura può essere un tiranno dei più terribili.
Venendo all’Accademia Romanello deve aver pensato che, sgobbando, studiando e andando a vedere mostre e musei, il suo rapporto con la pittura avrebbe trovato da solo il suo equilibrio. Niente di più sbagliato: la pittura può diventare una tortura di Tantalo e un incubo. Disegnare e dipingere è dolce come il miele, ma portare la pittura fuori dalla propria stanza è uno degli esercizi più difficili. Il perché è presto detto: la pittura può essere bella o brutta, facile o ermetica, scostante o attraente, ma non può stare dietro a niente. Deve essere sovrana.
Ora proviamo a guardarci attorno e vedere quanto incontriamo continuamente sotto forma di immagine: la televisione, il web, la fotografia analogica o digitale, il cinema, i giornali, le insegne dei negozi, la pubblicità, i segni infiniti collocati sui vestiti, sulle borse, sui mezzi di trasporto, i graffiti sui muri, i display sui cellulari… Come la pittura può essere sovrana rispetto a questa onda incontenibile di immagini? Cavalcandola come fa un surf con le onde dell’oceano.
Andrea Romanello per anni ha fatto il bravo ragazzo che studia e lavora. Ha raggiunto una eccellente perizia nel suo lavoro. Forse ha imparato più dal confronto con i suoi compagni di scuola che dai suoi insegnanti (tra i quali c’ero anch’io). Ha fatto con me la tesi di storia dell’arte. Dopo un lungo travaglio leopardiano è approdato a un progetto interessante: lo studio di due artisti inglesi dell’onda recente, Damien Hirst e Jenny Saville. Ha scelto il primo per studiare l’arte della costruzione del successo e l’altra per esaminare da vicino un caso di pittura attuale di successo. Avrà pensato: “Se faccio uno più uno…”. In realtà la faccenda è tremendamente complicata. Uno degli esiti  dello studio condotto da Andrea è stato un lavoro che, assumendo una griglia conoscitiva di Hirst, l’unità fatta a fette (le vacche in formalina fatte a pezzi), l’ha restituita con un suo ritratto in pittura. E’ stata una bella mossa: l’artista che si è caratterizzato per la capacità di fagocitare forme, immagini e linguaggi del nostro tempo è stato a sua volta fagocitato in forma simbolica. Questo è un esempio da manuale di sovranità della pittura. Da quel momento Romanello poteva dirsi di aver raggiunto l’obiettivo che aveva inseguito per anni. 
Ma le faccende in pittura sono maledettamente complicate e del resto anche il mondo in cui viviamo non è semplice. E allora eccoci qui, dopo un’estate in cui Andrea ha viaggiato in Europa e a New York, ha visto musei e gallerie facendo scorpacciate di quadri, sculture, disegni, collages… e ha provato a elaborare una sua risposta. Risposta che, per come si è manifestata, ha preso un esito imprevisto anche per lui. I suoi quadri recenti hanno a che fare con la cronaca italiana, con gli scandali e le vicende dei politici e dei personaggi pubblici. Andrea, giovane uomo educato alla pittura ha provato a rispondere all’onda di programmi televisivi, immagini di giornali e del web che ci bombarda sulle prodezze di queste figure pubbliche. Rispetto a quell’onda la pittura ha ben poco potere, è ingombrante, statica e non facile da replicare. D’altra parte quella materia o la signoreggia o è meglio che la eviti. I quadri di Romanello, quella materia, la dominano? Si avventurano in un terreno nuovo dove, per raggiungere sovranità, ci vogliono infinito esercizio e sperimentazione. Ma intanto posso dire che questi quadri mordono: ci fanno uscire dall’intontimento dei telegiornali e dei talk show obbligandoci a riflettere e non è poco. Chi sa qualcosa sulla pittura di oggi conosce anche le difficoltà tradite dagli artisti osannati dal mercato. Quello che resta da fare per il giovane artista, mi vien da dire, è arrivare alle ultime conseguenze. Non so se ci arriverà sui temi che sta elaborando o su altri percorsi. La strada della pittura è imprevedibile e impervia. So che Andrea non la abbandonerà perché non gli è possibile di farlo. Conoscendo il motore che lo muove, provo per lui simpatia e fiducia. Infatti so che, comunque vadano le cose, il confronto con la pittura se lo giocherà fino in fondo.
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Dario Trento - 2009

We are privileged to influence and perhaps control our future. I believe we have an obligation to fight for others, who came before us, and to whom we are all beholden and for all those who, if we are wise enough, will come after. There is no cause more urgent, no dedication more fitting then to protect the future of our species. Nearly all our problems are made by humans and can be solved by humans. No social convention, no political system, no economic hypothesis, no religious dogma is more important.
- Carl Sagan -





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