Andrea Romanello

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Chi sono

L'arte di Andrea Romanello
La tecnica di Andrea Romanello
Critica
Esposizioni
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Andrea Romanello nasce a Cles (Trento). Si laurea in Pittura all'Accademia di Belle Arti di “Brera” di Milano. Vive e lavora tra l'Italia e Berlino.

La tecnica di Andrea Romanello: tra alchimia e rispetto per l’ambiente

​I lavori di Andrea Romanello partono e sono sostenuti da una solida base figurativa classica: un approfondito studio dell’anatomia umana, delle proporzioni e del realismo nonché della conoscenza del colore e del mestiere pittorico sono elementi essenziali che caratterizzano le sue opere.
Negli anni la sua ricerca si é sempre più indirizzata verso gli elementi primari della pittura: la gestualità, la sintesi, l’essenza del colore.
Diversi fattori caratterizzano le sue opere.
Innanzitutto, notiamo i tagli di numerosi quadri che propongono un differente sistema di osservazione delle situazioni presentando più significati.
Invitano il pubblico a non vedere l’immagine rapidamente e superficialmente ma ad entrarci dentro, valicando le barriere di ogni possibile pregiudizio.
Possono anche venire letti come elementi separativi tra lo spettatore e il soggetto rappresentato. Sbarre derivanti dalle maschere del potere, dall’inattendibilità dell’informazione, dalle seduzioni della pubblicità, dalla celebrazione del dio denaro.
Inoltre possono rappresentare degli ostacoli intesi come limitazioni all’osservazione della realtà per quella che è: la difficoltà se non l’impossibilità di valutare con sguardo pulito gli eventi a causa dei propri vincoli culturali, religiosi, sociali ed ideali. I fattori formativi della società umana possono diventare degli impedimenti se non sono trascesi durante la comprensione delle vicende, sempre nuove, nel continuo divenire del mondo.
I tagli dei quadri sono anche delle ferite: quelle inferte dal genere umano a se stesso, alle altre creature e all’equilibrio ambientale del pianeta, con la speranza che esso stesso si ravveda coadiuvandole nella guarigione.
Infine sono elementi di apertura. Squarci di libertà creativa offerta agli astanti, con un invito a muoversi verso un esempio di consapevolezza e di azione per un mondo migliore.
La maniera stessa del porre il colore sulle superfici ha un profondo significato. 
Non è soltanto mettere, bensì anche e soprattutto togliere, lasciando notevoli parti di non finito. Questo elemento richiama le antiche credenze orientali che rimarcano l’importanza del vuoto rispetto al pieno.
Il rimando all’oriente per trascendere la concezione della società occidentale che attribuisce la principale importanza al correre, all’accumulare e al primeggiare. Al contrario, una meditazione che allontana dal pensiero compulsivo e dall’ego, porta alla quiete, alla consapevolezza ed alla connessione con la Madre Terra.
Una pittura poco materica dunque, dell'essenziale... una pittura dello stretto necessario!
Dopo diversi anni di ricerche e studi coloristici, in cui analizza e sperimenta sostanzialmente tutte le tecniche pittoriche, cercando di trovare dei colori stabili e non inquinanti approda alla tempera all’uovo.
Questa gli permette di utilizzare esclusivamente pigmenti naturali e sostanze organiche.
Su quest’ampia e pulita base pittorica, Romanello sovrappone altre tecniche di ritocco per poter raggiungere i massimi livelli espressivi e di robustezza delle opere, ma sempre in modo da mantenere l’impatto ambientale ai minimi termini.
La tempera all’uovo, tecnica di secolare tradizione, tra le pitture più pure, viene da Romanello recuperata e ribaltata in chiave contemporanea.
I supporti stessi del dipingere sono significativi. 
Sono infatti da lui scelti tra materiali di recupero (mdf, hdf, carta riciclata...), responsabili (legnami dal marchio fsc e pefc, tela iuta e di canapa...) e di scarto (legni, tele, supporti ed oggetti buttati...). 
Durante la sperimentazione si rende inoltre conto che oggigiorno non è soltanto usando prodotti naturali che è possibile inquinare di meno. Quella ne è la base senza dubbio, ma è soprattutto riuscendo ad arrivare al giusto rapporto tra sostanze naturali ed artificiali che lo si può fare meglio. 
A seconda degli elementi che si vogliono riciclare vanno dunque valutate le soluzioni più ecocompatibili nel loro complesso.
In Romanello vi è dunque il costante obiettivo di ottenere il migliore compromesso possibile tra il recupero dei materiali efficaci del dipingere, l’assoluta qualità della pittura ed il massimo rispetto per l’ambiente.
Questo per dimostrare come chiunque nella vita quotidiana e nel suo lavoro, con impegno ed attenzione, possa apportare un contributo ecologico con delle azioni concrete!
Dall'estremo studio delle sostanze e dei loro rapporti egli arriva inoltre a comprendere più nel profondo la pittura e diviene alchimista: un antico concetto che la maggior parte dei pittori contemporanei ha dimenticato a causa della ricerca di rapidità tipica del mondo dei consumi. 
Tramite l’alchimia anche il suo rapporto con il dipingere cambia. Avvicinandosi agli elementi della terra ogni cosa è più conosciuta, compresa, sentita, consapevole. 
La pittura si trasforma in mezzo spirituale, diviene il tramite materico che fa da ponte tra il visibile e l'invisibile... mostra alla vanità dell’uomo l’anima della terra!
​Tutto questo porta Andrea Romanello ad avere un’originalità di stile, di messaggio e di consapevolezza rara nell’attuale panorama degli artisti contemporanei.

Non spendere il tuo tempo prezioso chiedendoti "Perché questa terra non è un posto migliore?" Sarà solo tempo sprecato.
La domanda da porti è "Come posso renderla migliore?" A questo c'è una risposta.
- Leo Buscaglia -



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